13 Febbraio 2020

Vendemmia 2019

Tempo di lettura: 3 min

Quella tra l’uomo e il vino è una storia d’amore. Una storia fatta di passione, allegria, attesa, speranza. Ma anche di rabbia, delusione, sconforto. E, soprattutto, pazienza.

In questo 2019 la vendemmia si è fatta attendere, come una vera signora. Le condizioni climatiche di quest’anno – una primavera fresca e poi un’estate all’insegna di ondate di calore molto intense – hanno fatto sì che le “grandi manovre” nel mondo vitivinicolo siano iniziate in lieve ritardo un po’ ovunque nella penisola italiana.

Dopo questa attesa, cosa dobbiamo aspettarci dalla Vendemmia 2019?


Proprio lo scorso 4 settembre sono state presentate a Roma, presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, le Previsioni Vendemmiali per il 2019. Si sa, l’unione fa la forza, e infatti per la prima volta i dati sono stati forniti unendo le competenze di Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. I risultati presentati si possono a ragion veduta definire il panorama statistico più completo di sempre, perché sono il frutto di un lavoro di monitoraggio dell’andamento vendemmiale realizzato capillarmente in tutte le aree vinicole d’Italia.

Rispetto all’annata 2018, che registrò una produzione davvero eccezionale, quella del 2019 sarà una vendemmia in linea con le medie degli anni passati, non solo in Italia ma anche in tutta Europa. Il calo produttivo rispetto allo scorso anno è dovuto proprio alle particolari condizioni climatiche a cui siamo stati soggetti: un’estate dalle temperature eccessivamente elevate, preceduta da un maggio freddo e piovoso, che ha rallentato il ciclo vegetativo delle viti, ritardando la maturazione dei grappoli di 10/15 giorni e spostando così l’inizio della vendemmia a periodi più legati alla tradizione. In particolare, in Veneto ci si aspetta un calo della produzione tra il -13% e il -20%, con punte anche superiori nelle zone colpite da violente grandinate.

Tuttavia, la qualità delle uve attesa è eccellente! Meno uva, ma più buona, insomma. Il che “ci consente di guardare al futuro con ottimismo e fiducia”, come ha dichiarato il presidente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona.
A braccia aperte, quindi, siamo pronti ad accogliere i grappoli maturi per trasformarli in ciò che amiamo di più: il buon vino.

È settembre. Che la Vendemmia 2019 abbia inizio!

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